29 NOVEMBRE 1975

Ricercando vinacce degli antichi vitigni autoctoni friulani i Nonino scoprono che i più rappresentativi, Ribolla, Schioppettino, Tazzelenghe e Pignolo, sono in via di estinzione, essendone vietata la coltivazione. Con lo scopo di farli ufficialmente riconoscere dagli organi nazionali e comunitari istituiscono il Premio Nonino Risit d’Aur (barbatella d’oro) da assegnare annualmente al vignaiolo che abbia posto a dimora il miglior impianto di uno o più di questi vitigni e una borsa di studio da assegnare al miglior studio, di carattere sia tecnico sia storico relativo ai vitigni Ribolla gialla, Schioppettino, Pignolo e Tazzelenghe.

La giuria è composta da Luigi Veronelli, Orfeo Salvador (presidente centro regionale per la viticoltura e l’enologia del Friuli Venezia Giulia), Antonio Calò (direttore istituto sperimentale per la viticoltura di Conegliano), Ruggero Forti (presidente nazionale e regionale vivaisti), Amelio Tubaro (direttore della produzione agricola assessorato all’agricoltura) ed Ennio Nussi (direttore centro regionale per la viticoltura e l’enologia del Friuli Venezia Giulia).