Scorrendo la bibliografia di Raymond Klibansky, dalla sua relazione all’accademia delle scienze heidelberghese su un frammento di Proclo nel lontano 1929 fino ad oggi, si nota un filo conduttore che attraversa non solo il suo lavoro teoretico di altissima qualità ma anche la sua attività instancabile di editore critico, e cioè la continua tradizione platonica dal Medio Evo ai nostri giorni. Si pensi alla sua fruttuosa collaborazione con il compianto Ernest Hoffmann, all’edizione delle opere del Cusano, alla sua edizione delle opere latine del grande mistico tedesco Maestro Eckhart, alla sua grande edizione del Plato Latinus, come pure al suo interesse per il pensiero di David Hume e per il tema della tolleranza e dei diritti umani, per menzionarne solo per pochi titoli della sua ricchissima bibliografia. Magistrale è l’opera “Saturno e la Melanconia” (1983 Einaudi) scritta in collaborazione con Erwin Panofsky e Fritz Saxl, diventata un classico della storia, della filosofia, della scienza e dell’arte.

Il premio vuol essere un piccolo accento per onorare in questa personalità mondiale lo studioso delle relazioni fra l’assoluto e il contingente nell’esperienza umana dove tradizione e mutamento possono essere conciliate solo con uno sforzo conoscitivo pari all’amore per la libertà degli uomini.

Il premio verrà consegnato da Emmanuel Le Roy Ladurie