Premio Nonino a ‘Un Maestro del nostro Tempo’ 2018
Giorgio Agamben
MOTIVAZIONE
Le sue indagini, sempre in cerca delle fonti, spaziano dal linguaggio alla metafisica e dall’estetica all’etica. Giorgio Agamben si definisce un epigono, considerate le sue intense esperienze con il fiorire del libero pensiero; costruisce sull’esempio di Michel Foucault, delle sue idee e intuizioni, una biopolitica e crea il concetto dell’Homo Sacer, un essere umano la cui vita è sacra, il che significa che può essere ucciso ma non sacrificato; traccia un’evoluzione, da un uomo antico che “poteva” a un uomo moderno che “vuole”, e si pone al di sopra sia delle leggi umane sia di quelle divine, aprendo la strada a un’età di olocausti. Per rendersi visibili, le società devono lottare fra due opposti principi: quello dei diritti legali e quello dell’anomia. Agamben spesso traduce la sua filosofia in pura poesia immersa nella natura; ascoltate la sua mirabile descrizione tratta dal suo ultimo libro, Autoritratto nello studio: “L’erba è Dio. Nell’erba – in Dio – sono tutti coloro che ho amato. Per l’erba e nell’erba e come l’erba ho vissuto e vivrò”.
Consegna il premio Antonio R. Damasio
BIOGRAFIA
Giorgio Agamben (1942) si laurea in giurisprudenza nel 1965 presso l’Università di Roma con una tesi sul pensiero politico di Simone Weil. Nel 1966 e nel 1968, partecipa ai seminari su Eraclito e Hegel tenuti da Martin Heidegger a Le Thor. Nel 1974 si trasferisce a Parigi, insegna come lettore di Italiano presso l’Università di Haute-Bretagne, studia linguistica e cultura medievale.
Frequenta tra gli altri Pierre Klossowski, Guy Debord, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini (ha recitato il ruolo di San Filippo Apostolo nel “Vangelo” di Pasolini 1964), Italo Calvino e Giorgio Caproni.
Nel 1974-75 grazie a Francis Yates inizia una ricerca presso il Warburg Institute a Londra e prepara il suo libro Stanze. La parola e il fantasma nella cultura medievale (Einaudi 1977).
Tornato in Italia, dal 1978 dirige per Einaudi l’edizione italiana delle Opere complete di Walter Benjamin.
Dal 1986 al 1993 è Directeur de programme presso il Collège International de Philosophie a Parigi.
Dal 1988 al 1992 è professore associato di Estetica presso l’Università di Macerata.
Dal 1993 al 2003 è professore associato di Estetica presso l’Università di Verona.
Dal 1994 è regolarmente visiting Professor nelle università americane.
Nominato, nel 2003 Distinguished professor presso la New York University, abbandona l’incarico per protesta contro i dispositivi di controllo imposti dal governo americano ai cittadini stranieri (impronte digitali; schedatura).
Si è dimesso dall’insegnamento di filosofia teoretica nell’ Istituto universitario di Architettura di Venezia.
A partire dagli anni Novanta i suoi interessi si rivolgono alla filosofia politica e al concetto di biopolitica. Attraverso una rilettura della Politica aristotelica e del pensiero di Michel Foucault, di Hannah Arendt e di Carl Schmitt, elabora una teoria del rapporto fra diritto e vita e una critica del concetto di sovranità che sviluppa in Il potere sovrano e la nuda vita (Einaudi 1995) primo volume della serie Homo sacer che comprende anche Stato di eccezione (Bollati Boringhieri 2003); Stasis (Bollati Boringhieri); Il sacramento del linguaggio; Il regno e la gloria (Bollati Boringhieri); Opus Dei (Bollati Boringhieri); Quel che resta di Auschwitz (Bollati Boringhieri).
Tra le altre opere pubblicate con Bollati Boringhieri ricordiamo Il tempo che resta, un commento alla lettera ai Romani 2000; Segnatura rerum 2008 e Karman 2017.
Tra le opere pubblicate da Neri Pozza, per cui dirige la collana “La Quarta prosa”, ricordiamo Il Regno e la Gloria (2005); La potenza del pensiero (2005); Altissima povertà. Regole monastiche e forme di vita (2011), L’uso dei corpi (2014); Che cos’è reale? (2016). Ha curato la pubblicazione del libro di Walter Benjamin Baudelaire. Un poeta lirico nell’età del capitalismo avanzato (2012).
Tra le opere pubblicate per Nottetempo Profanazioni (2005); La Chiesa e il regno (2010), Pulcinella ovvero Divertimento per li ragazzi 2015 nuova edizione 2016; Autroritratto nello studio (2017).
Presso Quodlibet ha pubblicato Bartleby. La formula della creazione (1993); L’uomo senza contenuto (1994); Idea della prosa (nuova edizione aumentata, 2002-2013); Gusto (2015).
I suoi libri sono stati tradotti in inglese, spagnolo, tedesco, francese, turco, arabo, portoghese, russo, norvegese, svedese, olandese, sloveno, croato, rumeno, cinese, giapponese e coreano.
Nel 2012 è stato insignito della Laurea honoris causa in Teologia presso l’Università di Friburgo dove ha tenuto la conferenza Mysterium iniquitatis poi pubblicata in volume col titolo Il mistero del male greco.